#LOMBARDIASCEGLIEAMBIENTE

Ho iniziato a fare attività politica, sociale e associativa fin da bambino.
Dopo Napoli, Palermo e Mantova, sbarco a Verona nel 1977, dove diventovegetariano. In quella Verona ho partecipato ai comizi elettorali di Berlinguer, di un giovane Occhetto, del “nemico” Almirante, di attaccare i manifesti per il Partito Comunista Italiano e per la neonata Lega Anti Vivisezione, di raccogliere le firme con il Partito Radicale per i referendum contro la caccia, il porto d’armi e per l’abolizione dell’ergastolo. In quella Verona ho scelto di essere presente ai cortei per la casa e contro gli sfratti, ai cortei contro Cossiga e contro la sua idea di Stato repressivo.
Questi per me, appena undicenne, erano impegni quotidiani fatti di pura passione, spendendomi in prima persona e mettendo in gioco. Ad animarmi era una curiosità insaziabile, grazie alla quale leggevo moltissimo, acquistavo libri sul terrorismo, sui NAP, sull’ambiente e sugli animali, sempre accompagnato da quel santo di mio padre col quale non mi perdevo un appuntamento politico o di movimento. In quella Verona vivevo del fermento e dell’entusiasmo scaturito dal tentativo di far nascere le prime Liste Verdi, nonché di sempre più numerose associazioni animaliste.

Sono stato vigilante per conto dell'Ente Nazionale Protezione Animale, volantinando con mio fratello più piccolo agli angoli delle strade, facendo antifascismo militante in una città sempre divisa tra il bianco della Democrazia Cristiana e il nero dell'estrema destra. La mia cameretta era tappezzata di manifesti di Lenin, Che Guevara, Gramsci, Togliatti, Longo, Tito, Ho Chi Min. Unendo il verde al rosso, aiutavo le sezioni del PCI e ascoltavo voracemente le storie dei partigiani, mi nutrivo della loro esperienza e del loro passato, per trasformarlo in un presente alla portata di tutti.

Non sono mancati gli errori di gioventù, non sono mancate scelte difficili e problematiche, ma non sono nemmeno mancati il mio impegno e il mio spendermi generosamente per le cause. Dopo anni di manifestazioni e battaglie, di cortei e occupazioni studentesche anche a Milano, dopo aver fatto il servizio civile come obiettore di coscienza, dopo una infanzia trascorsa con la mia seconda famiglia eritrea, arrivarono pure gli anni ‘90, anni di attivismo battagliero, di liberazioni e azioni eclatanti, passati sempre dalla parte degli amici più silenziosi e più deboli, ma forse più fedeli tra tutti, gli animali. Arrivarono anche i primi ruoli istituzionali, eletto con i Verdi nel Consiglio comunale di Opera, alle porte di Milano, per battagliare contro cementificatori e inquinatori.

A soli 25 anni fui eletto tra le fila dei Verdi in Parlamento, facendo sempre emergere il mio temperamento passionale e la mia determinazione, anche tra i banchi romani. Non fu per me un punto di arrivo, ma un’ennesima partenza. Mi immersi nuovamente nello studio e nei rapporti parlamentari, tanto da imporre ai miei colleghi l'approvazione di importanti leggi per la tutela degli animali, dell'ambiente e dei parchi nazionali.

Erano gli ultimi anni della Prima Repubblica e anche a Roma mi sono schierato dalla parte degli indifesi e di chi necessitava di una voce. Mi sono scagliato contro le ingiustizie e gli sperperi, contro una gestione vorace della cosa pubblica. Sono fiero di aver mandato in galera, anche con le mie denunce, non pochi corrotti e ladri seriali che si arricchivano con la scusa della “Cooperazione allo Sviluppo”.

Proseguendo per la mia strada, ho rafforzato il mio impegno per l'ambiente e per il sociale. Ho contribuito a fondare l’associazione Gaia Animali & Ambiente che da sempre è un bastione di lavoro e di lotta per gli amici a 4 zampe e per la natura. Ho iniziato a fare volontariato in case di riposo per anziani (un impegno durato 20 anni), a lavorare per l'Africa e per la Palestina, con Vento di Terra e con la piccola associazione ProAfrica. Siamo riusciti a edificare diverse scuole in territori di conflitto (West bank e Gaza), grazie anche al Comune di Rozzano.

Con il volontariato, con piccole donazioni e grazie alla Provvidenza, siamo riusciti a costruire due scuole di formazione professionale e digitale in Gabon, in Congo e un ospedale (“Madonna del Manto”) nel sud del Congo, oltre a mandare una miriade di aiuti e autoambulanze in Mali, Togo, Palestina, Burkina, Mozambico, aiutando, sul serio, le persone bisognose “a casa loro”.

Dire oggi che la politica è una missione è forse atto di incoscienza, si rischia di essere rincorsi per le strade coi forconi, se va bene. D'altronde, la politica in questi anni, ha fatto di tutto per farsi schifare. A fare la differenza, tuttavia, sono sempre le persone e i loro sentimenti, la loro coerenza. A fare la differenza è, soprattutto, la distanza da ciò che è la volontà e quella che diviene la pratica, la conferma quotidiana, il fatto. Ho cercato di ridurre al minimo questa differenza anche nel piccolo, anche nel mio territorio.

Sono assessore all’ambiente nel comune di Rozzano, ormai da 13 anni. Anche qui il mio impegno ha lasciato più di una traccia, sicuramente quella delle mie unghie nel lottare con ogni mezzo per salvaguardare il verde, gli alberi e per creare nuovi parchi e nuovo verde, con la piantumazione di ben 30 mila nuovi alberi e con la imminente trasformazione di tutta l'illuminazione pubblica a LED. Ma anche per sostenere le persone più fragili e per tutelare gli animali indifesi, sia selvatici sia domestici.

Tanti anni sono trascorsi da quando ero piccolo, da quando la mia camera era tappezzata di simboli rivoluzionari, di icone di lotta e speranza. Il mio impegno e la mia determinazione però non sono cambiati, come una malattia con la quale sono fiero di convivere. Non sono cambiato io, se non avendo acquisito ancora più esperienza e ancora più convinzione nel proseguire una missione che sento fin da quando ero piccolo, fin da quando a Verona muovevo i primi passi: quella del lottare contro le ingiustizie, le sopraffazioni, gli imbrogli e le prepotenze dei più forti.

Credo che in Regione Lombardia questa energia possa essere utile. Credo di poter essere utile ai lombardi puliti, onesti e desiderosi di vivere in una regione migliore, più sana e più accessibile. Credo di dover compiere questo passo e sento di poterlo fare assieme a voi e al vostro supporto.
Assieme, senza lasciare nessuno indietro, aprendo le gabbie che rinchiudono la voglia di vita della nostra terra e la voglia di emancipazione di milioni di cittadini aperti, solidali, desiderosi di giustizia e opportunità per i loro figli e quelli degli altri.
Stefano Apuzzo
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